SCUOLA, DOMANI SCIOPERO PER DIRE NO “A UNA SCUOLA A METÀ”

In vista della mobilitazione di domani, Cisl siciliana e Cisl Scuola Sicilia chiedono risorse e decisioni urgenti ai governi regionale e nazionale e sollecitano una programmazione condivisa della ripresa. “Affinché il post-lockdown non si risolva in sezioni caotiche, classi affollate, studenti e personale stipati in edifici rimasti non a norma”

“Scioperiamo perché non vogliamo una scuola a metà”. Così Sebastiano Cappuccio e Francesca Bellia, segretari della Cisl siciliana e della Cisl Scuola regionale. All’indomani del varo del decreto scuola e in vista della mobilitazione di domani, lunedì 8, proclamata dai sindacati all’insegna degli hashtag #ripartire in sicurezza #ripartire insieme, Cappuccio e Bellia fanno appello ai governi regionale e nazionale: “Ci aspettiamo – scrivono – che il post-lockdown restituisca alla scuola il ruolo centrale che studenti, famiglie e lavoratori, si aspettano”. “L’uscita dai mesi di drastica chiusura imposta dalla pandemia offre un’opportunità di riorganizzazione e rilancio affinché il diritto all’istruzione dei figli e quello al lavoro di padri e madri non siano parole vuote ma, entrambi, siano concretamente esigibili”. Serve però una visione, sottolineano alla Cisl. E servono risorse e decisioni urgenti. “Noi pensiamo – precisano – a una scuola nella quale, con tutte le cautele del caso dopo una così lunga separazione, a settembre studenti, operatori e famiglie possano ritrovare la dimensione della comunità. Che si nutre anche di integrazione e interazione”. Per questo, agli organi competenti chiediamo “di confrontarci per una programmazione condivisa della ripresa”. E affinché la ripartenza non si risolva in sezioni caotiche, classi affollate, studenti e personale stipati in edifici rimasti non a norma “che ora, a maggior ragione, devono essere ripensati e riorganizzati per far fronte alle indispensabili misure di sicurezza contro il rischio del contagio”. “Perdere l’occasione che abbiamo davanti sarebbe un errore imperdonabile”, ripetono i due sindacalisti. Lo sciopero di domani nasce da qui, spiegano. Vuole essere una voce levata contro il rischio di una scuola dimezzata. E perché le condizioni di emergenza in cui ci si è ritrovati in questi mesi “siano solo una parentesi e a settembre possa ridursi davvero al minimo il disagio per studenti e famiglie”. Riguardo a queste ultime, Cisl e Cisl Scuola rivolgono un “sincero ringraziamento a nome dell’intera comunità scolastica, per la disponibilità e la collaborazione che in questi mesi di lavoro a distanza, le famiglie hanno avuto”: un contributo importante, che ha gettato le basi perché a settembre si possa ripartire in sicurezza. Ma per ripartire tutti insieme. (ug)