GIOVANI, LAVORO, FISCO, SOCIETÀ. E IL «SINDACATO DI PROSSIMITÀ»

Il video integrale della relazione con cui la leader Cisl Furlan ha dato il via, oggi a Roma, alla Conferenza nazionale d’organizzazione del sindacato. La realtà mostra un quadro di peggioramento delle disuguaglianze. Ma va ripreso «il cammino della vita per cui nessuno sia escluso e abbandonato, come fosse un’esternalità»

La riforma del fisco per rendere più pesanti le buste paga di lavoratori dipendenti e pensionati. I temi del disagio e delle periferie urbane ed esistenziali. La questione dei giovani e del lavoro. Il futuro delle famiglie, i nodi del welfare e dell’universalità dei diritti. C’è tutto questo nella relazione con cui la leader nazionale Cisl Annamaria Furlan ha dato il via, oggi a Roma, alla Conferenza d’organizzazione del sindacato. Questo e anche altro. La realtà mostra, ha affermato Furlan, «un quadro di peggioramento delle disuguaglianze». Così due sono, per il sindacato, le questioni fondamentali da affrontare: «la rappresentanza del lavoro, che richiede una profonda e costante disposizione all’innovazione». E l’organizzazione, che «conseguentemente occorre innovare». E a proposito di organizzazione, per Furlan «il sindacato dei prossimi anni o sarà di prossimità o non sarà, e non sarà un compito facile». Pertanto, «la nostra sfida organizzativa e l’impegno che assumiamo è di portare la Cisl, le nostre sedi, le nostre persone, i nostri servizi, in ogni periferia esistenziale». Con l’obiettivo di portare lo sforzo solidaristico della Cisl ad avere «una forza inclusiva sul piano sociale». «Servono – ha argomentato la segretaria – una mano tesa e servizi nei luoghi del disagio, ogni giorno, a sostegno delle persone e delle famiglie». E va ripreso «il cammino della vita per cui nessuno sia escluso e abbandonato, come fosse un’esternalità». Presenti i segretari della Cgil e della Uil, Maurizio Landini e Carmelo Barbagallo, la Conferenza si è aperta con la lettura del messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. È indispensabile, ha esortato il presidente, «ridurre gli squilibri sociali, territoriali e di genere. Sono questioni nevralgiche per lo sviluppo del Paese e nessuno può permettersi di trascurarle». (ug)