APPALTI, SINDACATI ALL’ANCE: NOI SULLA TRINCEA DELLA LEGALITÀ

I segretari Pagliaro, Cappuccio e Barone: fraintesa grossolanamente la nostra posizione. Per noi fondamentali: lotta a mafia e corruzione, a lavoro sommerso e irregolare, al dumping contrattuale. La trasparenza delle gare, la corretta applicazione del codice e dei contratti di lavoro, la qualificazione delle imprese, la riduzione delle stazioni appaltanti, il contrasto al dumping contrattuale. “Su questi temi, sempre disponibili al confronto”

Restiamo sbigottiti dalle affermazioni dell’Ance Sicilia, a cui ancor prima delle parole risponde il nostro impegno a tutti i livelli, nazionale e regionale, sul fronte della legalità, della lotta alla mafia e dell’incessante impegno per la trasparenza nel settore degli appalti”. Così i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil siciliane, Michele Pagliaro, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone, replicano alla nota dell’associazione dei costruttori edili in Sicilia. Per Cgil, Cisl e Uil, come sottolineano Pagliaro, Cappuccio e Barone, sono di fondamentale importanza la lotta alla corruzione, la capacità di prevenzione e contrasto alla infiltrazione mafiosa, la gestione trasparente delle procedure di gara eliminandone gli ambiti di discrezionalità, la corretta applicazione del Codice, la qualificazione delle imprese attraverso il rating di qualità, la riduzione e qualificazione delle stazioni appaltanti, la corretta applicazione dei contratti di lavoro e il contrasto al fenomeno del lavoro sommerso e irregolare e ai processi di dumping contrattuale. “Su questi temi per noi imprescindibili – chiosano Pagliaro, Cappuccio e Barone – siamo stati e saremo sempre disponibili a un confronto anche a breve con l’Ance, come con qualsiasi altro interlocutore istituzionale o datoriale ribadendo le posizioni a livello nazionale e regionale. Crediamo dunque che i costruttori siciliani abbiano frainteso grossolanamente la nostra posizione sulla modifica alla legge regionale sugli appalti contenuta nel collegato alla Finanziaria, incorrendo in un colossale malinteso e cosa ancora più grave glissando sul merito della questione”.