CORONAVIRUS, CISL: “GLI ANZIANI SONO LA CATEGORIA CHE PIÙ SOFFRE IN QUESTO MOMENTO”

Il governo regionale e i Comuni attivino collaborazioni con enti e organizzazioni no – profit per una prima risposta a bisogni essenziali come la consegna dei farmaci e dei beni di prima necessità”

“Soli, spesso non autosufficienti e maggiormente esposti al rischio del contagio da Coronavirus. Gli anziani sono la categoria che sta più soffrendo per quest’emergenza, pagando un tributo altissimo in termini di vite e di qualità della vita. Non possiamo abbandonarli al loro destino”. Lo affermano il segretario generale della Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio e il segretario generale della Fnp Cisl Sicilia, Alfio Giulio, che evidenziano lo stato di estremo disagio in cui si trova un’ampia fetta della popolazione regionale. “Ci sono moltissimi siciliani che oggi sono sprofondati in una condizione inumana, impossibilitati a muoversi, lontani dagli affetti, con infinite difficoltà nel quotidiano, a partire dall’acquisto di alimenti e di beni di prima necessità” sottolineano Cappuccio e Giulio che chiedono al governo regionale e ai Comuni dell’isola di avviare subito collaborazioni con enti e associazioni no – profit. “Rileviamo azioni individuali di persone che offrono la loro disponibilità per aiutare concretamente gli anziani – aggiungono – li ringraziamo per la loro generosità d’animo, ma occorre che ci sia un piano complessivo per non lasciare alcuno privo di sostegno e di supporto”. A livello nazionale è stato stipulato, come ricorda la Cisl siciliana, un accordo con Federfarma per la consegna dei farmaci a domicilio per quei soggetti che non possono muoversi da casa. “È doveroso che quest’intesa sia applicata nella nostra Regione – affermano Cappuccio e Giulio – per garantire a tutti, soprattutto ai più fragili nella nostra società, il diritto alla salute”. La Cisl siciliana rilancia la necessità di attuare quanto richiesto già a ottobre del 2019, nel convegno sul Welfare. “Emerge come imprescindibile – affermano Cappuccio e Giulio – l’esigenza di una strategia d’insieme che passi dalla concertazione e dal confronto. È inutile, soprattutto in questo momento, affidarsi a interventi o misure spot e scollegate dal resto. In questo momento di evidente emergenza, va avviato il confronto con le parti sociali per sostenere chi vive in condizioni di marginalità sociale e oggi si ritrova ancora più bisognoso di assistenza. Nessuno sia lasciato solo”.