INFRASTRUTTURE, NASCE IL COORDINAMENTO SINDACI-SINDACATI-IMPRESE

Riunirà attorno a un tavolo associazioni e rappresentanti delle istituzioni delle aree interne della Sicilia. A lanciare la proposta, la Cisl di Agrigento-Caltanissetta-Enna per il cui segretario, Gallo, è necessario un patto che dia certezza sui tempi di realizzazione delle opere. Per il segretario della Cisl Sicilia, Cappuccio, l’Isola ha bisogno di un piano strategico che rilanci lo sviluppo delle reti

Un coordinamento tra sindaci, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali. È questa la proposta della Cisl Agrigento-Caltanissetta-Enna, scaturita durante il convegno Infrastrutture e mobilità nelle aree interne del Centro Sicilia: sbloccare le opere per creare lavoro, svoltosi stamani ad Agrigento presso Casa Sanfilippo, sede del parco Archeologico Valle dei Templi. I lavori sono stati moderati dalla segretaria Cisl AG-Cal-EN, Carmela Petralia ed aperti da Emanuale Gallo che, nella relazione introduttiva, ha evidenziato le criticità viarie che frenano lo sviluppo di ampie fette di territorio regionale. «Le infrastrutture – ha detto Gallo – sono economia e lavoro per interi nuclei familiari. La triste realtà dello stato dei nostri collegamenti e delle infrastrutture ci impone una dolorosa riflessione: in queste condizioni chi viene a investire da noi? Per questo credo sia importante costituire un coordinamento tra soggetti istituzionali che riunisca tutti gli attori di un processo che tocca sindaci, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali. Dobbiamo puntare a siglare un patto affinché ci sia certezza circa i tempi di realizzazione delle opere». Il segretario Cisl Ag-Cl-En Emanuale Piranio ha rilanciato l’invito di Emanuele Gallo evidenziando la necessità di «stare uniti per risollevare, senza piangersi addosso, le sorti della nostra regione. Trasporti significa economia e benessere. Dobbiamo profondere il massimo sforzo per sollecitare interventi di maggiore prospettiva che non si limitino soltanto ad azioni tampone, avulse da una visione strategica e complessiva dei nostri territori». Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario reggente Filca Cisl Ag-Cl-En, Paolo D’Anca. «Purtroppo in Sicilia siamo molto in ritardo. Lo stato delle infrastrutture è carente ed è lo specchio di una società che si dibatte tra tante difficoltà. Come Sicilia siamo dietro alla Campania e pure alla Calabria. Avvertiamo forte la necessità di smuovere un settore che è nevralgico per lo sviluppo delle comunità. L’unione, senza colore e bandiere, deve rappresentare il momento di sintesi per tutti noi con l’obiettivo di favorire il bene comune». Per il sindaco di Caltanissetta, Roberto Gambino, è fondamentale l’interlocuzione fra le amministrazioni comunali. «Noi stiamo interagendo con il Comune di Enna con l’intento di favorire sane azioni di sinergia. Va creato un nuovo modello collaborativo perchè in passato si è andati in ordine sparso. I singoli finanziamenti sono magari arrivati ma hanno permesso la realizzazione di opere a volte inutili. È invece giunto il momento di ragionare per territori confrontandoci sulle cose che servono». Il sindaco di Agrigento, Carmelo Firetto, ha invece evidenziato come il dibattito nazionale sulle infrastrutture sia incentrato su cosa manca al nord e su cosa fare per potenziare quelle aree già ampiamente sviluppate. «Il problema infrastrutturale in Sicilia – ha rimarcato Firetto – è uscito dai radar del pubblico confronto. Come sindaco non mi sono mai rassegnato, ho fatto e continuo a fare le mie battaglie. Anche Agrigento sconta problemi non indifferenti e sono acuiti da una crescita dell’utenza che merita la dovuta attenzione. Il problema del viadotto Akragas è in risoluzione ma serve molto altro. Per questo plaudo all’inziaitiva di un sindacato illumunato come la Cisl che ci consente di varare e irrobustire forme di collaborazione con vari soggetti per dar maggior forza alle nostre richieste». Sui tempi della gestione dei finanziamenti comunitari ha incentrato il suo intervento il sindaco di Enna Maurizio Di Pietro. «In questo settore si avverte un grave deficit in termini di tempo. Le opere finanziate scontano ritardi che ovviamente non dipendono dalle amministrazioni comunali. Io raccolgo la proposta della Cisl e aggiungo che l’agenda urbana è un modello di sviluppo efficace al quale ci si può rifare. È un progetto che a Palermo ha incontrato molte resistenza ma che, dal mio punto di vista, è uno strumento utile». Il segretaro generale di Cisl Sicilia, Sebastiano Cappuccio, ha chiuso i lavori facendo la sintesi. «Nel sentire gli interventi dei sindaci posso comprenderne il disagio. Loro sono spesso i capri espiatori di processi dei quali non sono responsabili. Penso ai progetti finanziati con fondi comunitari che non dipendono da loro. Gli interventi succedutisi hanno messo in evidenzia la carenza del nostro sistema infrastutturale. Ma il problema della mobilità non è solo un fatto interno della nostra regione che ha 14.164 chilometri di strade secondarie e 1.389 chilometri di linea ferroviaria. Avvertiamo netta la necessità di interconnettere la Sicilia con tutto il territorio nazionale. Come Cisl ribadiamo al nuovo governo l’importanza di varare un piano strategico che favorisca lo sviluppo dell’economia attraverso l’investimento in infrastrutture. A livello regionale abbiamo già varato uno strumento che consentirà di indicare progetti, individuare forme di finanziamento, fornire tempi certi di risposta e attribuire le dovute rsponsabilità. In altri territori della regione un tavolo è già partito e riguarda gli investimenti dell’area di Catania. Lo strumento ha il compito di monitoraggio. Verifica il cronoprogramma ed è pronto a intervenire se il processo si ferma per analizzarne i motivi. Senza risultati riprenderanno le mobilitazioni. Ai sindaci che sono qui presenti, ma lo farò in tutte le realtà interessate, propongo la partecipazione a uno strutturato tavolo di confronto che rediga un protocollo. Il patto dovrà garantire l’attivazione dei contratti di lavoro, la garanzia dei livelli di sicurezza nei cantieri e la legalità».