IL PETROLCHIMICO DI SIRACUSA E’ “AREA DI CRISI COMPLESSA”

Il protocollo che la istituisce è stato firmato stamani nella città aretusea, presenti istituzioni e forze sociali. Per Cgil Cisl Uil, la creazione dell’area è utile ma non sufficiente. Serve un progetto che rilanci le chance del territorio facendo leva sui necessari accordi di programma e su un protocollo di legalità

Il riconoscimento per Siracusa di “area di crisi industriale complessa” può essere “l’inizio e una parte del ventaglio di opzioni che dovranno essere attivate”. Si tratta di una “misura utile ma non sufficiente a rilanciare”. Così Cgil Cisl e Uil Sicilia che giudicano il protocollo firmato stamani nella città aretusea presente per il Governo della Regione l’assessore alle Attività produttiva Mimmo Turano, “un primo elemento per la riconferma della centralità del petrolchimico e del sistema industriale siciliano, nonostante le lacune e insufficienze”. I sindacati, con un documento, chiedono di sottoscrivere adesso “un serio progetto di rilancio dell’area industriale, affinché questa non sia l’ennesima occasione perduta, unendo anche gli accordi di programma necessari e un protocollo di legalità che, per Cgil Cisl e Uil, “deve essere sottoscritto”. In una nota i sindacati siciliani scrivono che “in un contesto fortemente disgregato e precario occorre ricompattare il mondo del lavoro verso obiettivi comuni di miglioramento delle condizioni di vita di tutti e di ciascuno rafforzando la contrattazione territoriale, il confronto con il coinvolgimento delle categorie e delle aziende, per misurare la volontà di rilanciare il polo industriale siracusano come hub energetico che traguardi le sfide della transizione energetica e della digitalizzazione”.
Tra le richieste anche quella di “disciplinare la normativa degli appalti per sostenere piani occupazionali a lungo termine, facendosi carico degli impatti sociali, anche eliminando l’utilizzo dei contratti pirata e riducendo così il dumping contrattuale, per garantire la qualità, la professionalità, la sicurezza e il rispetto dell’ambiente”. Siracusa, per i sindacati, è “il banco di prova su cui si misurerà la credibilità della politica e l’efficacia delle misure di contrasto alla crisi mettendo al centro un modello di relazioni sindacali partecipate e un confronto di merito su tutti i temi e gli effetti. Per questo – concludono – avvieremo un percorso che coinvolgerà i lavoratori dell’area industriale siracusana, al fine di rivendicare investimenti, garanzie occupazionali, sostegno formativo e regole certe sul sistema degli appalti”.

Qui il documento dei sindacati